domenica 11 marzo 2012

Appuntamento PRC Manifestazione 13 Marzo 2012!

In occasione dello Sciopero Generale Regionale indetto da CGIL CISL e UIL in data 13 Marzo 2012 i sindacati metteranno a disposizione dei lavoratori e dei cittadini i pullman-navetta per la manifestazione.

Per i cittadini e i compagni sangavinesi l'appuntamento è per le ore 8:00 davanti piazzale della nuova stazione ferroviaria.
( possibilmente presentarsi almeno una decina di minuti prima dell'orario indicato )

L'incontro è previsto per le ore 9:00 in Piazza Garibaldi a Cagliari al fine di costituire uno spezzone del nostro partito all'interno del corteo.
Partecipate e fate partecipare!

SCIOPERO GENERALE REGIONALE, Martedì 13 Marzo 2012

 MANIFESTAZIONE REGIONALE A CAGLIARI. MARTEDI' 13 MARZO 2012 


SCIOPERO GENERALE REGIONALE DEI SETTORI PRODUTTIVI E DEI SERVIZI A RETE.



Concentramento h. 9:30 P.zza Garibaldi - Conclusioni h. 12:30 P.zza del Carmine. Partecipano i Segretari Nazionali di CGIL e CISL Vincenzo Scudiere e Luigi Sbarra.

CONCLUDE IL SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE DELLA UIL LUIGI ANGELETTI. 



Cgil Cisl Uil chiamano il 13 marzo i lavoratori sardi dell'industria e delle reti a mobilitarsi perché in Sardegna la crisi globale ha assunto connotati di drammatica sofferenza: sono travolti trasversalmente tutti i settori e i territori dell'isola, l'occupazione e l'intero sistema produttivo. L'arretramento è talmente forte -e la prospettiva è di peggioramento -da rischiare di vanificare ogni speranza per il futuro: cresce, anziché ridursi, la distanza tra l'isola e il continente in termini di coesione sociale ed economica. 
L'attività di governo s'è rivelata insufficiente: il sostegno ai settori produttivi appare improntato alla mera gestione delle emergenze e delle numerose vertenze aziendali; lo stesso Piano straordinario per il lavoro ha finito per disperdersi in misure normali o, peggio, assistenziali; le risorse destinate ai Progetti di Filiera e Sviluppo Locale sono contingentate; non ci sono scelte chiare né sui settori tradizionali, come il primario, né sui comparti innovativi, e si resta al traino delle decisioni dei grandi gruppi industriali; non si comprendono chiaramente neppure i veri orientamenti della Regione in materia di servizi reali e infrastrutture, dall'energia ai trasporti, dal credito alle telecomunicazioni, all'acqua, ai rifiuti. 

La crescita del PIL regionale è quasi a zero ormai da anni, il tasso di disoccupazione si mantiene su valori intorno al 14% senza contare i cassintegrati e gli scoraggiati, il tasso di occupazione è ormai sceso sotto al 50% e l'indice di povertà si è dilatato fino a interessare circa 400.000 persone. In Sardegna nell'ultimo triennio sono andati perduti oltre 30 mila posti di lavoro stabili nell'industria e nell'agricoltura, settori che pesano rispettivamente appena il 19% (costruzioni comprese) e il 4% circa nella composizione del reddito regionale, composto per il 77% dal settore terziario, che oggi mostra i segni negativi del calo generalizzato dei redditi e dei consumi di massa. 

Per queste ragioni è diventato urgente definire un nuovo progetto di sviluppo capace di riagganciare la Sardegna al resto del paese, darsi una valida strategia per superare i condizionamenti storici e geografici -a partire dalla dotazione d'infrastrutture materiali e immateriali -che conduca alla Rinascita economica e sociale dell’Isola attraverso la ripresa costante e sostenuta della crescita del reddito, dell'occupazione e dell'inclusione sociale: l'obiettivo da assumere è una crescita del PIL di almeno il 3% annuo e di almeno 4 punti del tasso d'occupazione, con l'azzeramento tendenziale dell'indice di povertà.

sabato 10 marzo 2012

Una marea di firme!

La Federazione della sinistra lancia una campagna a difesa dell’art. 18. Parte infatti una petizione popolare – già domani, in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici. Ecco il testo: « Noi sottoscritti/e consideriamo l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori una norma di civiltà. L’obbligo della reintegra di chi viene ingiustamente licenziato è garanzia per ogni singolo lavoratore ed è al tempo stesso il fondamento per l’esercizio dei diritti collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal diritto a contrattare salario e condizioni di lavoro dignitose.
Se l’articolo 18 fosse manomesso ogni lavoratrice e ogni lavoratore sarebbe posto in una condizione di precarietà e di ricatto permanente, essendo licenziabile arbitrariamente da parte del datore di lavoro. Se l’articolo 18 fosse manomesso verrebbero minate in radice le agibilità e libertà sindacali. Per questo motivo va respinta ogni ipotesi di manomissione o aggiramento dell’articolo 18. L’articolo 18 va invece esteso a tutte le lavoratrici e i lavoratori nelle aziende di ogni dimensione».
red. - il manifesto